Dice Enrico Letta che "Alfano ha vinto e che la stagione di Berlusconi è finita". Il premier, fresco di un voto fiducia che ha portato alla ribalta i "diversamente berlusconiani" del Pdl, l'ha detto oggi in un'intervista a SkyTg24. Una convinzione che viene però da lontano, in tempi sospetti o non sopetti a seconda delle preferenze. Vale la pena ricordarlo, anche per capire meglio il profilo identitario del gruppo dei "vincenti".
Due anni fa, 7 ottobre 2011. Siamo nel pieno della crisi del governo Berlusconi-Tremonti che di lì a poco sfocierà nell'uscita da Palazzo Chigi del leader del centrodestra e porterà alla formazione del governo Monti. Il contesto è lo stesso che ha fatto da sfondo pochi mesi fa alla prima riunione del governo Letta per "fare squadra": l'abbazia di Spineto, nel comune di Sarteano, provincia di Siena. Letta, allora vicesegretario del Pd, chiude il seminario dell'intergruppo parlamentare per la sussidiarietà, di cui è co-fondatore assieme a Maurizio Lupi, oggi ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del suo governo. Dice sul filo della battuta scherzosa: "Oggi è nato il governo della sussidiarietà nazionale". Alle spalle l'intergruppo (che spinge sulla sussidiarietà come principio su cui far leva per alleggerire il peso di un Stato invasivo e inefficiente ed affermare il primato della persona) ha iniziative di legge di successo, come quella per il "controesodo" dei talenti. Mentre di lì a poco diventerà legge lo "Statuto delle imprese", il cui regista è il parlamentare Raffaello Vignali, oggi tra i padri fondatori dei "diversamente berlusconiani". Della partita anche Beatrice Lorenzin, ora ministro della Salute e "sussidiarista" convinta.
"Si potrebbero fare molte cose positive assime", dice Letta due anni fa rivolto ai colleghi parlamentari del Pdl: Ma c'è una pre-condizione, che si chiama Berlusconi: "Se ci fosse un centrodestra senza Berlusconi e, di consenguenza, un centrosinistra senza antiberlusconismo, si potrebbero fare grandi cose, il rammarico è che lui è ancora qui, un macigno sulla strada del dialogo. Se si rimuove Berlusconi, i punti di contatto si trovano rapidamente sulla strada delle riforme, si può lavorare assieme per toccare i patrimoni e le pensioni, attaccare drasticamente i costi della politica…" Lupi, prudente, risponde che "non stiamo parlando di governo di solidarietà nazionale" e quella dell'intergruppo è "solo una pianticella che mette un seme".
Ma così, a Spineto nell'ottobre 2011, nacque in effetti il "governo di sussidiarietà nazionale" . E per Angelino Alfano, presente a Spineto 2 come vicepresidente del Consiglio e ministro dell'Interno, sarà necessario studiare bene Spineto1.