In pista dal 2011, dopo tre anni (salvo sorprese), entro febbraio 2014, diventerà legge con l'ultimo passaggio alla Camera la "delega" per la riforma fiscale (qui l'Atto Senato 1058, che è in approvazione in aula a Palazzo Madama). Si tratta di una legge molto attesa da cittadini e imprese che non mette mano all'irpef (e dunque non mira di per se ad abbassare la pressione fiscale) ma che tuttavia è ugualmente molto importante perché "scrive" il nuovo Catasto e si occupa di abuso del dirittto e contenzioso tributario.
Anche se in ritardo, ben venga la riforma, o meglio questa "manutenzione straordinaria" che ancora una vota fa riferimento ai principi fissati dallo Statuto del contribuente (legge del 2000, "tradita" dai governi e dai parlamenti centinaia di volte). Però bisogna avvertire che se la legge delega andrà in portò (la previsione, ripeto, è entro il prossimo febbraio) ciò non significa che il Fisco cambierà i suoi connotati il giorno dopo. Perché la legge delega, appunto, il Governo ad emanare entro un anno dalla sua entrata in vigore non meno di 14 decreti attuativi destinati poi a passare l'esame delle competenti commissioni parlamentari (e per essere a punto il nuovo Catasto impiegherà a sua volta due anni).
PS L'articolo 3 prevede l'istituzione di una Commissione di 15 "saggi" (non retribuiti) da istituire presso il Ministero dell'Economia e finanza (MEF) per redigere un rapporto annuale sull'economia sommersa e l'evasione fiscale . Come è stato rilevato ieri in aula al Senato, un'altra Commissione di studio sul fenomeno (e relative azioni di contrasto) appare inutile. Ci sono già, tra gli altri, i rapporti della Corte dei Conti. E nella scorsa legislatura il ponderoso Rapporto Giovannini (allora presidente dell'Istat) stimava per i l2008 in 255-275 miliardi il "fatturato" annuo dell'evasione fiscale, equivalente al 16,3%-17,5% del Pil.