Da dove veniamo, dove andiamo. Due slides che fanno riflettere, quelle preparate dal direttore del Centro Studi Confindustria (CsC), Luca PAOLAZZI. La prima (eccola, Pag.19) ci spiega che per troppo tempo l’Italia ha vissuto al di sopra dei propri mezzi. La seconda (clup) illustra l’andamento del costo del lavoro per unità di prodotto mettendo a confronto, dal 2000, Italia, Germania, Spagna, Francia. Basta un’occhiata, i trend si commentano da soli e spiegano quanto sia duro e difficile il recupero. “L’indebolirsi della capacità di creare reddito prefigura un arretramento delle condizioni di vita, rispetto sia al nostro passato sia ai principali attori mondiali”, ha detto nei giorni scorsi il direttore generale della Banca d’Italia, Salvatore ROSSI (Pit Stop di domenica scorsa). “La preoccupazione è ancor più viva se si tiene conto che tra quarant’anni il rapporto tra le persone in età di lavoro (20-69) e gli anziani inattivi si sarà dimezzato, da 4 a 2. Anche il solo mantenimento degli standard di vita pro-capite attuali richiederebbe un aumento della produttività del lavoro del 25%”.
Cifre e trend da brivido. Gli artisti del galleggiamento dovrebbero tenerne conto, prima di affondare.